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Dialogo internazionale
Evoluzione e adattamenti molecolari negli ambienti polari L'Anno Internazionale Polare e i progetti italiani Sergey Bulat, Thomas Near, Lloyd Peck, Cinzia Verde. Modera: Guido di Prisco
Le regioni polari sono un laboratorio ideale per lo studio multidisciplinare delle conseguenze dei cambiamenti climatici sull'adattamento evolutivo. L'Anno Internazionale Polare (International Polar Year, IPY), iniziato nel 2007 e che si concluderà a marzo 2009, rappresenta un'attività collaborativa di ricerca nelle zone polari che darà indirettamente i suoi frutti ancora per molti decenni. All’inizio, lo studio dei meccanismi molecolari che sottendono la biodiversità dell’ittiofauna e gli adattamenti ad ambienti freddi estremi aveva trovato la sua sede naturale nell’ambiente più estremo della terra, l’oceano Antartico. Di recente la necessità di estendere questi studi al Polo Nord è diventata più pressante. L’Artico offre infatti una possibilità notevole di sviluppare studi comparativi sulle differenze evolutive tra specie adattate al freddo. Cinque studiosi di fama internazionale illustrano i progressi compiuti nell’ambito dei programmi ICEFISH ed EBA, selezionati come “Lead Project” per l’Anno Internazionale Polare.
Sergey Bulat
Biologo molecolare e genetista presso l'Accademia delle Scienze, Leningrado (Russia). È uno dei massimi studiosi delle possibili forme di vita che possono esistere nei laghi subglaciali. Il suo interesse è soprattutto rivolto allo studio dei microrganismi del lago Vostok in Antartide.
Thomas Near
Biologo evolutivo della Yale University, New Haven (USA). È curatore della Ichthyology Collection presso la Yale University, Peabody Museum of Natural History.
Lloyd Peck
Eco-fisiologo e biochimico del centro di ricerca British Antarctic Survey, Cambridge (Inghilterra). Professore della Cambridge University, guida il progetto Life at the Edge del British Antarctic Survey.
Cinzia Verde
Ricercatore di Biochimica dell'Istituto di Biochimica delle Proteine, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Napoli, Italia. È membro dello SCAR-IPY (Scientific Committee on Antarctic Research-International Polar Year) ad hoc Steering Committee for Marine Biology e guida del progetto italiano Polar Biology. La sua principale attività di ricerca riguarda la struttura, funzione ed evoluzione delle emoglobine polari.'
Guido di Prisco
Membro della Commissione Scientifica Nazionale per l'Antartide (CSNA). È delegato italiano dal 1986 del Life Sciences Scientific Group dello SCAR (Scientific Committee on Antarctic Research). Ha organizzato diverse iniziative scientifiche. Si occupa di struttura, funzione ed evoluzione di proteine.'
A cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Dipartimento Terra ed Ambiente
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Area tematica Le diversità della vita
Da 15 anni
il 3 novembre, alle 17:30
Aula Polivalente San Salvatore
Ingresso: Biglietti Festival
Prenotazione: consigliata
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